FB Caracca

Brani - 2° CD

INTRO: Una piccola pretesa di monologo, scritta da Giuliano e interpretata dal Sor Capanna, a mo’ di ovazione delle virtù terapeutiche della Caracca

 

RAIZES: E’ un arrangiamento preso da un disco dei Coco Malangao, bloco afro madrileño, conservando il titolo del loro brano. La chiamata del nano che sovrasta la campana è una delle tante trovate estemporanee del nostro inossidabile Sandrone.

 

FUNKY: Dopo tanto afrobeat e incastri a non finire, ecco finalmente un pezzo facile, chiaro, di immediato godimento.

 

ENEGACCIUWOKKI: Il titolo storpia un classico della musica di tutti i tempi. E i tamburi, pur nel loro unisono, ne ricordano la melodia. Potremmo anche dirvelo, ma sappiamo che ci potete arrivare…di che pezzo si tratta?

          

 

SAMBA COATTOAltra folle sintesi del Mestre: visto che noi non andiamo al samba, il samba viene a noi. Semplificato nella forma, ne conserva l’anima, la stessa che fa impazzire i turisti in un villaggio vacanze. Fuori luogo.

          

 

OMAGGIO DAR SOR CAPANNAE chi se l’aspettava che Luigi Cimino, saltando tutta la formazione socioritmica dei percussionisti, si inserisse così profondamente nello spirito della Caracca? In strada si accontenta di un ganzà, ma a tavola i suoi stornelli mirati ci dicono che abbiamo realizzato un sogno: fare della banda un movimento popolare. Grazie Sorcapà!

 

COCO: Samba de Coco, un ritmo di roda molto popolare in tutto il nordest del Brasile, qui viene arrangiato per batteria itinerante, perciò con strumenti inusuali per questo genere. La nostra ispirazione maggiore sono i Coco Raizes de Arcoverde (coco de trupé), ma il finale è di ispirazione più indigena (coco de toré).

 

TIMBALADA:Nostro modesto omaggio al grande progetto di Carlinhos Brown, che inventa e inserisce il timbal nei blocos afro di Bahia. Sperando presto di avere anche nel nostro organico una sezione nutrita  di timbaleiros…

 

SKALa vicinanza del reggae coi tamburi di Bahia ha creato il samba-reggae. Per noi è stata una base importante su cui evolvere, ma è anche una finestra dove poter proseguire il gemellaggio con la Jamaica e oltre.

 

RUMBA: Sintesi molto originale, nella quale il mestre tenta di ricreare questo meraviglioso genere cubano con una batteria brasiliana. L’introduzione cita l’inizio di un bellissimo brano de Los Papines.

 

SON: Altro omaggio alla musica cubana, la Caracca prova a riprodurre la ritmica (con gli strumenti acuti) e la melodia (con i tamburi bassi) della canzone Me Voy pa Sibanicu. L’ispirazione nasce dal gruppo de La Vieja Trova Santiaguera.

 

CHACHA: Ultimo brano della nostra trilogia cubana. Per finire in allegria, ci siamo ispirati alla canzone Vacilòn.

 

GREAT BALLS OF FIRE: Perché sia chiaro che la Caracca suona tutti i generi che vuole. Qui con la sola percussione dei tamburi, ci apriamo al rock’n’ roll!

 

PETER GUNN: La base dei bassi era una tentazione a cui non potevamo resistere. Per il tema abbiamo deciso di ricorrere ai kazoo, presto assieme alle bacchette nella sacca di ogni caracca.

 

MARACATU: Questo ritmo è un nostro grande amore. E’ tipico di Recife (Pernambuco) e di anno in anno diventa sempre più popolare. Come per tutti gli altri brani, anche questo non segue un arrangiamento tradizionale. Lo suoniamo molto spesso, sperando che un giorno la cultura del maracatu si diffonda in Italia come quella del samba.

 

AFRO SWING: Spesso il mestre compone ritmi estemporanei durante le sfilate. A volte è la necessità di sostenere uno stile che ancora non abbiamo in repertorio, a volte è un mezzo per ravvivare l’adrenalina del gruppo, altre volte un suo piacere sadico…fatto sta che spesso riesce a comunicare ritmi con i gesti…e la banda riesce a capirli! Questo brano nasce così. Il Presidente lo ha usato come sottofondo per salutare i componenti della Caracca. Bravo!

 

TANTI AUGURI!: Omaggio di Giuliano alla sua banda, che dopo 10 anni ha realizzato i suoi progetti avveniristici. La Caracca è popolare come una scuola di samba: tutti collaborano al suo miglioramento, ognuno mette le sue forze a disposizione per renderla più grande e bella. Oramai va da sola. Si merita un canto di ringraziamento, come se fossimo a suonare maracatu rurale nei campi di canna di Nazaré da Mata. Buon compleanno caracche!!!